L’impianto rappresenta una vera e propria “vetrina” per la promozione dell’acqua pubblica. La sua apertura è stata preceduta da una serie di iniziative di sensibilizzazione avviate soprattutto nelle scuole. I bambini sono stati i protagonisti di progetti che hanno fatto parlare di San Severino a livello nazionale e si sono trasformati in un veicolo di informazione anche presso le loro famiglie. Non va dimenticato che l’acqua della nostra rete idrica, quella che arriva nei rubinetti delle case, è buonissima.
Berla è anzitutto una soluzione sicura, visti i maggiori controlli rispetto anche a quella confezionata, e poi è più economica ed ecologica. Nessuno è contro le acque minerali che si trovano in commercio ma è innegabile il risparmio in termini di plastica da smaltire, di inquinamento derivante dal trasporto dei bancali d’acqua spesso su gomma in lungo e in largo per l’Italia.
L’impianto è collegato all’acquedotto che arriva da San Giovanni di Sefro, uno dei tanti che servono il territorio comunale, insieme a quelli delle sorgenti di Le Preci, Elcito e all’acquedotto del Nera. Complessivamente nel nostro territorio sono in funzione anche 47 serbatoi costantemente monitorati dall’Assem e sono attive ben 12 sorgenti, un campo pozzi e 9 impianti di sollevamento.
L’acqua che viene erogata è oligominerale, a basso contenuto di sali e senza alcuna sostanza tossica. Per fugare ogni dubbio va anche detto che l’impianto in questione è dotato di un sistema molto complesso di filtri che sono costosissimi ma che rendono l’acqua stessa super sicura. Da aggiungere, infine, che ad ogni erogazione la macchina prevede anche la sterilizzazione automatica del beccuccio erogatore dove l’utente poggia la bottiglia.